Oggi ti voglio parlare di un luogo magico e misterioso, simbolo di Lanzo e delle sue valli.
Sto parlando del Ponte del Diavolo, o nome originario Ponte del Ròch (“Ponte di Pietra” in piemontese), fu costruito alla fine del 1300 come collegamento diretto tra le Valli di Lanzo e Torino, attraversando il fiume Stura senza passare dai paesini limitrofi. La spesa per la sua realizzazione fu di 1400 fiorini e venne imposta alla popolazione lanzese una tassa sul vino per 10 anni.
Nel 1564 fu realizzata di una porta sul ponte (di cui, al giorno d’oggi, è visibile solo l’arco) e veniva chiusa allo scoppiare di epidemie, come la peste, per impedire il contagio da parte dei forestieri. Nel settembre di quello stesso anno fu introdotto un pedaggio, “la bolletta del luogo di provenienza” ,contrassegnato dal sigillo di Lanzo, chiunque ne fosse sprovvisto non poteva oltrepassare il ponte.
…ma perché si chiama “Ponte del Diavolo”?
Ci sono parecchie leggende intorno alla costruzione del Ponte, ma la più nota (e da cui deriva il nome) racconta che, dopo due ponti costruiti e crollati, fu il diavolo in persona ad occuparsi della sua costruzione, in cambio, chiese l’anima del primo passante. I lanzesi, però, decisero di far passare un cagnolino, così il signore degli inferi, adirandosi, avrebbe sbattuto violentemente le sue zampe sulle rocce circostanti formando le caratteristiche Marmitte dei Giganti.
Ai piedi della Cappella di San Rocco, si dice che si riesca a vedere l’impronta lasciata dallo zoccolo del maligno che, terminata l’opera, l’avrebbe valicato il ponte con un solo grande passo.
Chissà se riesci a trovarla?
Devi sapere che, il Ponte fa parte della Riserva Naturale del Ponte del Diavolo; si tratta di un’area protetta affidata all’Ente di gestione dei Parchi Reali (di cui fa parte anche il Parco Naturale della Mandria a Venaria Reale), per cui è importante seguire delle norme comportamentali, come non abbandonare rifiuti oppure non danneggiare la flora, con la finalità di tutelare e salvaguardare le caratteristiche naturali e culturali di questo suggestivo Parco.
La Riserva Naturale offre un’ampia gamma di attività da svolgere, soprattutto con l’arrivo della bella stagione. Puoi rinfrescarti con un bagno nelle acque del fiume Stura, organizzare pic-nic nell’area attrezzata della Casetta del Parco, oppure, se sei esperto e vuoi cimentarti in attività più avventurose, puoi fare arrampicata sulle falesie. Per chi ama esplorare o fare una semplice passeggiata, ci sono anche diversi itinerari e sentieri da seguire.
Insomma, se quello che stai cercando è un posto suggestivo dove poter trascorrere una giornata all’aria aperta, una tappa alla Riserva Naturale del Ponte del Diavolo è assolutamente d’obbligo!
Una curiosità
Arrivando all’ingresso del Parco del Ponte del Diavolo e guardando verso il palazzo di fronte in via Frasca, ti colpirà immediatamente un bellissimo murales. Di cosa si tratta? Te lo svelo subito!
Il capolavoro in questione è realizzato dall’artista piemontese Vesod Brero, nativo proprio di Lanzo. Come suggerisce il nome, raffigura Lucifero, l’angelo caduto rappresentato in una forma più umana durante la creazione del celebre Ponte.
La realizzazione del murales non solo ha abbellito l’edificio, ma ha anche riqualificato lo spazio urbano circostante.
Luoghi di interesse
Lucifer, murales di Vesod
Come raggiungere il Ponte del Diavolo di Lanzo da Cascina 6b
In auto: raggiungibile in soli 20 minuti direzione Lanzo. Una volta arrivato a Lanzo segui le indicazioni per il centro città. Prima della galleria che ti porta a Germagnano, gira a destra, direzione ponte del Diavolo, parcheggia l’auto nel parcheggio gratuito e in pochi minuti ti troverai davanti al Ponte.
Mezzi pubblici: raggiungibile in treno in circa 1h. Partenza dalla stazione di San Maurizio C.se direzione Ciriè e scendi all’omonima stazione. Da qui prendi il treno per Germagnano e scendi alla stazione di Lanzo Torinese. In 10 minuti a piedi raggiungerai il Ponte.
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Non mi resta che augurarti
BUONA GITA 🙂